COME CARRI A CARNEVALE
amico mio è tardi e stai dormendo
il piccolo è a letto è crollato
ed i fratelli cani
sognano di correre
guaiscono e zampettano sul parquet
è tanto che non sento il tuo parere
sull'italia che opprime e fa scappare
sulle altresì bellezze
il nostro vanto da esportare
l'arte e la cultura..montagna e mare
io a stento trovo un posto in questo mondo
che non ammette di stare a guardare
lo stivale è calci in culo
molti te li vai a cercare
ed il tempo passa come carri a carnevale
no ora non lavoro
no vivo ancora con i miei
no non so ancora chi votare
no altrimenti lo farei
si il tempo risolve ogni cosa
si è stupenda è sempre lei
si continuo a farlo sempre
si ancora lui
amico mio è tardi e stai dormendo
a me non resta altro che salutare
domani è un giorno nuovo
per alzarsi o più affondo andare
non ce lo possiamo proprio far scappare
Mirko Penza
regala resisti reagisci
martedì 5 marzo 2013
lunedì 4 marzo 2013
ME BAMBINO (24-12-2010)
auguri all'italia che si sveglia un po grigia
che aspetta la barca mentre è sulla battigia
la quale latita o che il mare ingoia
auguri all'italia magistra
d'Impastato ed Ingroia
il natale è la festa di un bambino che è nato
il quale morì giovane
crocifisso arrestato
e dunque che sia la carezza d'un anziano
quella che a me manca a portarci lontano
un po più in alto per la salvezza
non serve timorarsi
basta una carezza
Mirko Penza
domenica 3 marzo 2013
ADESSO VESTIMI (Clochard alla riscossa)
io sono un signore distinto (paraparà)
giro con la mia vanità
ed in 24 ore
la mia 24 ore
la poggio dove
il tuo zaino non sa
non è questione
dei soldi che hai in tasca
ne di come li hai raggruppati
è un attitudine
sono anti straccione
e quella maglia sicuro lei me la butterà..
no caritas
no africas
no ai closhar
e neanche in viaggio verso kandaar
scusa un attimo signore distinto
anch'io possiedo la tua vanità
mi vesto al mercato
e mi affeziono all'ordito
perchè è la trama che fa qualità
ho un amico che vive in stazione
in stazione intestazione centrale
dorme al freddo e al gelo
fosse anche un velo
la tua maglia lui l'apprezzerà
no caritas
no africas
no ai closhar
e neanche alla zingara di fronte al bar
scusate tutti io sono un barbone
dormo per strada prima avevo un furgone
era anziano
per me un santo
e quando è morto davvero io ho pianto
a milano fa un freddo boia
non ci aprono neanche le chiese
c'è un movimento
che ci cerca la notte
e ci dona quel che a loro non servirà
non lo butterà
non lo giudicherà
non ci penserà
e specchiandosi in una tazza di te con noi
si riderà
Mirko Penza
io sono un signore distinto (paraparà)
giro con la mia vanità
ed in 24 ore
la mia 24 ore
la poggio dove
il tuo zaino non sa
non è questione
dei soldi che hai in tasca
ne di come li hai raggruppati
è un attitudine
sono anti straccione
e quella maglia sicuro lei me la butterà..
no caritas
no africas
no ai closhar
e neanche in viaggio verso kandaar
scusa un attimo signore distinto
anch'io possiedo la tua vanità
mi vesto al mercato
e mi affeziono all'ordito
perchè è la trama che fa qualità
ho un amico che vive in stazione
in stazione intestazione centrale
dorme al freddo e al gelo
fosse anche un velo
la tua maglia lui l'apprezzerà
no caritas
no africas
no ai closhar
e neanche alla zingara di fronte al bar
scusate tutti io sono un barbone
dormo per strada prima avevo un furgone
era anziano
per me un santo
e quando è morto davvero io ho pianto
a milano fa un freddo boia
non ci aprono neanche le chiese
c'è un movimento
che ci cerca la notte
e ci dona quel che a loro non servirà
non lo butterà
non lo giudicherà
non ci penserà
e specchiandosi in una tazza di te con noi
si riderà
Mirko Penza
sabato 2 marzo 2013
IL COPRITORE
prendo il nastro adesivo
i teloni di carta
attentissimo ai buchi
attentissimo a terra
mentre pino ha in mano la carta vetrata
e stucca quei solchi prima della passata
orfani di quadri di chissà quale autore
il primo è imbianchino
il secondo pittore
ed è buffo come anime nere di arte
sbianchino come fossero morte
e rinascano per chissà quale avvenire
amando un altro muro
per poi poterlo annerire
Mirko Penza
prendo il nastro adesivo
i teloni di carta
attentissimo ai buchi
attentissimo a terra
mentre pino ha in mano la carta vetrata
e stucca quei solchi prima della passata
orfani di quadri di chissà quale autore
il primo è imbianchino
il secondo pittore
ed è buffo come anime nere di arte
sbianchino come fossero morte
e rinascano per chissà quale avvenire
amando un altro muro
per poi poterlo annerire
Mirko Penza
mercoledì 27 febbraio 2013
FREEDOM FLOTILLA (31 maggio 2010)
Parte la nave dalla Turchia
il mondo raduna la sua Freedom Flotilla
ed il mare non è il mare
lui solo assomiglia
è l'anticamera dell'aiutare
e la striscia non è come la linea all'orizzonte
una prigione a cielo aperto appare
dannata
e mamma palestina
confusa occupata
urla rabbia senza una fonte
chi si prende la briga di aver ragione
ai margini di questa epopea
quando l'esercito arriva come l'alta marea
togliendo ossigeno a nove persone
ma chi è che ha deciso che questo accada
quando si parte felici si muore in rima
chi è che ha voluto questa intifada
che tra l'altro pare non sia la prima
sei navi
un unico cuore un unico cargo
verso un lembo di terra
verso il campo santo dell'embargo
ai piedi costretti
non inchinati
della torre di babele
chi olocausto subì
ora sa
che olocausto è .......
Mirko Penza
Parte la nave dalla Turchia
il mondo raduna la sua Freedom Flotilla
ed il mare non è il mare
lui solo assomiglia
è l'anticamera dell'aiutare
e la striscia non è come la linea all'orizzonte
una prigione a cielo aperto appare
dannata
e mamma palestina
confusa occupata
urla rabbia senza una fonte
chi si prende la briga di aver ragione
ai margini di questa epopea
quando l'esercito arriva come l'alta marea
togliendo ossigeno a nove persone
ma chi è che ha deciso che questo accada
quando si parte felici si muore in rima
chi è che ha voluto questa intifada
che tra l'altro pare non sia la prima
sei navi
un unico cuore un unico cargo
verso un lembo di terra
verso il campo santo dell'embargo
ai piedi costretti
non inchinati
della torre di babele
chi olocausto subì
ora sa
che olocausto è .......
Mirko Penza
martedì 5 giugno 2012
i riccioli di un cupido
che mi guarda stranito
son anch'essi
perplessi
e domandano la libido
padre mio d'arimatea
versa un po di menabrea
che il collasso del giuda
segue spesso
il passo
della giudea
perciò aumenta il volume
illuminami con il tuo lume
salvami dalla signorina coriandoli
e dalle sue piume
salvami dall'inevitabile
incontro con il contabile
e lascia il passo al treno
più svelto d'uno carrabile
se mi guardo intorno
io parto e non torno
se mi guardo di lato
è un prospetto sbagliato
se tu mi guardi
in tasca ho gli sgarbi
per tornar ad essere non guardato
se mi avvicino sparisci
se sporco pulisci
se non parlo potabile
col cazzo capisci
e domando a me stesso :
cos'è che strisci?!
e perchè
ciò che è terminato non finisci?!
Mirko Penza
domenica 3 giugno 2012
OBBLIGATED PHASE
the gust of the wind
is the insurrection
that feeds the flame
it dissipates the intentions
sometimes the heat
draws a boon
other times it's inopportune
its smooking is a drama
other times it's inopportune
it drops the cane filled by lava
it takes the bold
to mess the hair
without even
asking their unknown name
as if it was
a necessary phase
as if the world
went out of a maze
as if the nature
was coughing
and we who play
whitout knowing the moves..
we know nothing..
Mirko Penza
the gust of the wind
is the insurrection
that feeds the flame
it dissipates the intentions
sometimes the heat
draws a boon
other times it's inopportune
its smooking is a drama
other times it's inopportune
it drops the cane filled by lava
it takes the bold
to mess the hair
without even
asking their unknown name
as if it was
a necessary phase
as if the world
went out of a maze
as if the nature
was coughing
and we who play
whitout knowing the moves..
we know nothing..
Mirko Penza
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